


Il settore del fotovoltaico in Italia continua a espandersi in modo significativo, con sempre più famiglie, condomìni e aziende che scelgono di adottare questa tecnologia sostenibile. Secondo il report "Italia Solare" e i dati GAUDI di Terna, al 30 giugno 2024, erano stati installati oltre 1,76 milioni di impianti solari, per una capacità complessiva di 33,62 GW. Questo valore rappresenta una copertura di circa il 9% del fabbisogno energetico annuale del paese, evidenziando l'importanza crescente dell'energia solare nel mix energetico italiano.
L’interesse per il fotovoltaico è supportato da innovazioni tecnologiche che riducono i costi e aumentano l’efficienza degli impianti, ma anche da una consapevolezza ambientale diffusa e da una serie di incentivi. Questi supporti finanziari sono stati introdotti per favorire la transizione verso fonti rinnovabili, alleggerendo il peso economico dell’installazione iniziale. Esaminiamo nel dettaglio le principali agevolazioni disponibili.
1. Bonus Fotovoltaico al 50% per Privati
Il Bonus Fotovoltaico al 50%, parte del Bonus Casa e dell’EcoBonus, permette ai privati di detrarre il 50% delle spese per installazioni fotovoltaiche a uso residenziale. Per il 2024, il limite di spesa massimo è fissato a 96.000 euro e si applica sia alla prima che alla seconda casa, includendo anche le spese accessorie come l’installazione delle batterie per l'accumulo e i collaudi.
Tra i requisiti per accedere al bonus:
Questa detrazione copre gli interventi di riqualificazione energetica e ristrutturazione, permettendo a chi desidera investire nel fotovoltaico di risparmiare sui costi complessivi. La scadenza per accedere al bonus è fissata al 31 dicembre 2024. Dal 2025, il bonus per le seconde case sarà ridotto al 36%, con un tetto di spesa dimezzato a 48.000 euro.
2. Superbonus Fotovoltaico al 70% per Condomini
Il Superbonus al 70% è un incentivo ideato per facilitare l’adozione del fotovoltaico nei condomini e sostituisce il precedente Superbonus 110%. Questa agevolazione consente di detrarre il 70% delle spese sostenute per impianti solari e richiede la realizzazione di interventi “trainanti” che migliorano l’efficienza energetica dell’edificio. Esempi di lavori trainanti includono l’isolamento termico, la sostituzione di impianti di riscaldamento e la messa in sicurezza sismica dell’immobile.
Beneficiari del Superbonus al 70%:
La documentazione necessaria comprende una relazione tecnica redatta da un esperto abilitato, l’Attestato di Prestazione Energetica (APE), e un bonifico specifico per le spese. La scadenza di questo incentivo è fissata al 31 dicembre 2024; per le domande presentate dal 1 gennaio 2025, la detrazione sarà ridotta al 65%.
3. Reddito Energetico per Famiglie a Basso Reddito
Il Reddito Energetico è un fondo nazionale creato nel 2023 per sostenere le famiglie in condizioni di difficoltà economica nell’installazione di impianti fotovoltaici per l’autoconsumo. Il contributo è a fondo perduto e prevede una quota fissa di 2.000 euro, più una quota variabile di 1.500 euro per ogni kW installato. Tra i requisiti:
Le domande per il Reddito Energetico vanno presentate tramite il portale GSE, l’ente che gestisce il fondo e le risorse disponibili. Le regioni del Sud Italia hanno accesso prioritario a questi fondi, che sono limitati e ripartiti in base alla domanda.
4. Incentivi per le Comunità Energetiche Rinnovabili (CER)
Le Comunità Energetiche Rinnovabili (CER) rappresentano un modello innovativo di autoproduzione e consumo collettivo di energia. Gli incentivi per le CER comprendono tariffe incentivanti che premiano l’energia prodotta e consumata all'interno della comunità, contributi a fondo perduto derivati dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), e un corrispettivo stabilito dall’ARERA per ogni MWh di energia consumata dai membri della comunità.
I membri delle CER possono includere privati cittadini, piccole imprese, enti locali e condomìni. Il modello delle CER riduce i costi energetici e ottimizza l’uso delle risorse rinnovabili.
5. Decreto Fer2: Sostegno a Tecnologie Innovative
Il Decreto Fer2, approvato nel 2024, offre supporto a impianti innovativi basati su fonti rinnovabili come biogas, biomasse, solari termodinamici, geotermoelettrici e fotovoltaici galleggianti. L’obiettivo del decreto è stimolare la competitività di tecnologie a basse emissioni e promuovere la decarbonizzazione entro il 2030. Gli impianti sostenuti da questo decreto devono dimostrare una capacità innovativa e un impatto ambientale minimo, integrandosi efficacemente nel territorio in cui sono installati.
Il Decreto Fer2 rappresenta un'opportunità per chi vuole investire in tecnologie rinnovabili all'avanguardia, con vantaggi sia economici che ambientali. Gli impianti innovativi incentivati dal decreto includono anche soluzioni di energia mareomotrice e impianti eolici off-shore, settori strategici per l’Italia.
Procedura per Ottenere le Agevolazioni
La procedura per ottenere queste agevolazioni prevede la presentazione di una domanda attraverso il portale del GSE e la consegna di documenti specifici. Tra questi, il bonifico parlante per attestare le spese, una relazione tecnica che certifichi la congruità dei materiali e l’Attestato di Prestazione Energetica (APE). Ogni incentivo ha requisiti specifici, e le risorse sono spesso limitate, quindi è consigliabile informarsi per tempo sulle scadenze e preparare tutta la documentazione necessaria.
In conclusione, l'ampia gamma di incentivi e agevolazioni oggi disponibili in Italia favorisce notevolmente la transizione verso l’energia solare, con vantaggi sia per il singolo individuo che per le comunità. Investire nel fotovoltaico significa non solo ridurre la spesa energetica, ma anche contribuire a un futuro più sostenibile.
Global Electricity Review 2024: La Transizione verso le Energie Rinnovabili
Il Global Electricity Review 2024 pubblicato da Ember, think tank indipendente sulla transizione energetica, offre una panoramica sullo stato globale delle fonti energetiche, con un focus sulle energie rinnovabili. Questo report evidenzia come le energie pulite, specialmente solare ed eolico, stiano superando le fonti fossili in diverse regioni del mondo, accelerando il percorso verso la decarbonizzazione.
🔋 Rinnovabili in Crescita
Il 2024 rappresenta un anno chiave per la transizione energetica, con fonti come solare ed eolico che si stanno affermando come protagonisti nella produzione globale di elettricità. Secondo il rapporto, il crollo dei costi delle tecnologie rinnovabili e politiche più ambiziose stanno contribuendo a questo cambiamento, con Paesi che puntano sempre più sulle rinnovabili per ridurre l'uso di combustibili fossili.

🔋 Rinnovabili in Crescita
Il 2024 rappresenta un anno chiave per la transizione energetica, con fonti come solare ed eolico che si stanno affermando come protagonisti nella produzione globale di elettricità. Secondo il rapporto, il crollo dei costi delle tecnologie rinnovabili e politiche più ambiziose stanno contribuendo a questo cambiamento, con Paesi che puntano sempre più sulle rinnovabili per ridurre l'uso di combustibili fossili.
Source: Monthly electricity data, Ember
📉 Declino del Carbone
Il carbone, principale fonte di emissioni di CO2, sta vivendo un declino significativo. Grazie a incentivi per le energie pulite e nuovi target climatici, molti Paesi stanno accelerando la chiusura delle centrali a carbone. In Europa, la produzione da carbone è scesa del 30% in un solo anno, con la quota di energia fossile sotto il 25% per la prima volta.
📊 Il trend italiano: crescita delle rinnovabili
In Italia, la crescita delle rinnovabili ha avuto un impatto significativo. Nel primo semestre del 2024, il 43,8% della domanda elettrica nazionale è stata coperta da fonti rinnovabili, con un contributo idroelettrico predominante, pari al 39% della produzione totale di energie verdi. Anche il fotovoltaico ha registrato una forte crescita, coprendo il 26,4% del mix rinnovabile, grazie all’aumento della capacità installata.

Source: Monthly electricity data, Ember
💡 L'Innovazione Tecnologica come Motore del Cambiamento
Il progresso tecnologico è stato essenziale per rendere le rinnovabili più efficienti e accessibili. Sistemi avanzati di accumulo energetico e soluzioni fotovoltaiche stanno rendendo possibile un futuro energetico più sostenibile. Ad esempio, la Germania ha aggiunto 6,5 GW di capacità solare, mentre l'Italia ha contribuito con 2,5 GW.
🌱 Un Futuro a Emissioni Zero
Il rapporto di Ember conferma che l'Europa sta facendo progressi significativi nella riduzione dell'uso delle fonti fossili. La produzione di elettricità da eolico e solare continua a crescere, portando l'Europa più vicino all’obiettivo di neutralità climatica. Nonostante questo, ci sono ancora sfide da affrontare: la velocità di transizione varia tra le regioni, e Paesi con economie emergenti devono affrontare ostacoli legati agli investimenti infrastrutturali e alla crescente domanda di elettricità.
Il Global Electricity Review 2024 mostra chiaramente che la direzione è quella giusta, ma è necessario continuare a investire e sostenere politiche per accelerare la transizione. Il futuro energetico sarà sempre più verde, con un ruolo cruciale per le energie rinnovabili nel raggiungere l'obiettivo di zero emissioni nette entro il 2050.
Per ulteriori approfondimenti, visita Ember Climate
Quante volte, magari parlando con un amico o sfogliando un volantino di elettrodomestici, ti sei chiesto: "Ma conviene davvero passare dai fornelli a gas a un piano cottura a induzione?"
È una domanda che si fanno in tanti, soprattutto oggi. Le bollette incidono sempre di più sul bilancio familiare, la sicurezza domestica è una priorità per chi ha bambini, e c'è una crescente sensibilità verso l'ambiente. Ma oltre alla moda o alle promesse pubblicitarie, cosa dice davvero il confronto tra gas e induzione? Qual è la scelta più conveniente, e soprattutto: in quali casi vale la pena fare il salto?
Proviamo a mettere ordine, punto per punto.
Uno dei motivi principali per cui si considera l'induzione è l'efficienza. Ma cosa significa davvero?
Il piano a induzione non scalda l'aria intorno, né se stesso: genera un campo magnetico che attiva direttamente la pentola, trasferendo il calore esattamente dove serve. Il risultato? Fino al 90% dell'energia utilizzata viene effettivamente usata per cucinare. E i tempi si accorciano: l'acqua bolle in meno di metà tempo rispetto al gas.
Il gas, invece, funziona in modo molto più "dispersivo". Solo il 50-65% del calore finisce nella pentola. Il resto si perde, spesso inutilmente, nell'ambiente. E chi cucina spesso lo sa: quel calore si sente tutto... soprattutto d'estate.
Qui bisogna essere onesti: dipende dalle abitudini di consumo e dalla composizione della bolletta.
Facciamo un esempio pratico su base annua, per una famiglia che cucina regolarmente.
Con l'induzione:
Con il gas:
Già così, la differenza è evidente: l'induzione permette un risparmio anche del 30% solo sulla cucina.
Ma se hai un impianto fotovoltaico o stai pensando di installarlo, la bilancia pende ancora di più verso l'induzione: puoi cucinare praticamente a costo zero, sfruttando l'energia del sole.
Non è tutto oro quello che luccica, è vero. Prima di passare all'induzione, è bene sapere che:
Quindi è importante valutare tutto nel complesso, non solo i consumi.
Il gas, da questo punto di vista, è più "immediato": non richiede modifiche all'impianto e funziona con qualsiasi pentola.
Per molte famiglie, la sicurezza è un argomento centrale.
L'induzione è indubbiamente più sicura. Non c'è fiamma viva, non ci sono emissioni, e il piano si raffredda molto velocemente dopo l'uso. In più, molti modelli hanno blocchi di sicurezza per i bambini e si spengono automaticamente se la pentola viene rimossa.
Il gas, invece, richiede maggiore attenzione. Le fiamme sono sempre un rischio, soprattutto in presenza di bambini o in case dove si cucina tanto. Ci sono anche potenziali pericoli legati a fughe, perdite o accumulo di CO₂, specie in ambienti poco ventilati.
Dal punto di vista ambientale, non ci sono dubbi.
Il gas naturale, pur essendo una fonte relativamente pulita, produce circa 2 kg di CO₂ per ogni metro cubo consumato. Cucinare a gas, quindi, comporta inevitabilmente un'impronta carbonica.
L'induzione, se alimentata da energia elettrica prodotta da fonti rinnovabili (come il fotovoltaico), può essere quasi a impatto zero. Non solo: abbandonare il gas significa anche ridurre il rischio di emissioni inquinanti all'interno delle mura domestiche.
Qui arriviamo a uno degli aspetti più importanti: il vero risparmio arriva se puoi eliminare del tutto il gas in casa.
Se lo usi solo per cucinare, passare all'induzione ti consente di chiudere il contratto del gas. E questo significa:
In questo scenario, il passaggio all'induzione è davvero vantaggioso su tutti i fronti: economico, pratico, ambientale e di sicurezza.
Se però in casa il gas viene ancora usato per il riscaldamento o l'acqua calda sanitaria, il discorso cambia.
In questi casi, mantenere l'impianto attivo solo per i fornelli non giustifica del tutto la spesa per passare all'induzione. I vantaggi ci sono, ma rischiano di essere annullati dai costi di modifica e dalla necessità di aumentare la potenza elettrica.
Non esiste una risposta valida per tutti, ma ci sono delle indicazioni chiare:
Hai dubbi? Ti piacerebbe fare un confronto tra le opzioni disponibili per capire cosa conviene davvero, in base alla tua casa e alle tue abitudini?
Siamo qui per aiutarti. Con un po' di chiarezza e qualche dato alla mano, la scelta giusta si fa da sola.
Impatto ambientale: quale delle due inquina meno?
Dal punto di vista ambientale, non ci sono dubbi.
Il gas naturale, pur essendo una fonte relativamente pulita, produce circa 2 kg di CO₂ per ogni metro cubo consumato.
Cucinare a gas, quindi, comporta inevitabilmente un’impronta carbonica.
L’induzione, se alimentata da energia elettrica prodotta da fonti rinnovabili (come il fotovoltaico), può essere quasi a impatto zero.
Non solo: abbandonare il gas significa anche ridurre il rischio di emissioni inquinanti all’interno delle mura domestiche.
Il vero punto: conviene davvero se puoi dire addio al gas
Qui arriviamo a uno degli aspetti più importanti: il vero risparmio arriva se puoi eliminare del tutto il gas in casa.
Se lo usi solo per cucinare, passare all’induzione ti consente di chiudere il contratto del gas.
E questo significa:
• Risparmiare fino a 120 euro all’anno solo di quota fissa
• Avere una bolletta in meno da gestire
• Eliminare l’impianto a gas, con un guadagno anche in termini di spazio e semplicità
In questo scenario, il passaggio all’induzione è davvero vantaggioso su tutti i fronti: economico, pratico, ambientale e di sicurezza.
Quando invece non conviene (almeno per ora)
Se però in casa il gas viene ancora usato per il riscaldamento o l’acqua calda sanitaria, il discorso cambia.
In questi casi, mantenere l’impianto attivo solo per i fornelli non giustifica del tutto la spesa per passare all’induzione.
I vantaggi ci sono, ma rischiano di essere annullati dai costi di modifica e dalla necessità di aumentare la potenza elettrica.
In conclusione
Non esiste una risposta valida per tutti, ma ci sono delle indicazioni chiare:
• L’induzione è più efficiente, sicura e – in molti casi – più economica.
• Conviene davvero se puoi disattivare il contratto del gas, semplificando la gestione della casa.
• Se invece il gas serve anche per altri usi, il passaggio va valutato con attenzione.
Hai dubbi? Ti piacerebbe fare un confronto tra le opzioni disponibili per capire cosa conviene davvero, in base alla tua casa e alle tue abitudini?
Siamo qui per aiutarti.
Con un po’ di chiarezza e qualche dato alla mano, la scelta giusta si fa da sola.
A partire dal 1° gennaio 2025, entrano in vigore nuove regole per i contratti di energia elettrica e gas. La delibera 395/2024/R/com di ARERA (Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente) introduce importanti novità che mirano a rafforzare la tutela dei consumatori, migliorare la trasparenza nei contratti e garantire un mercato più equo.
Queste misure, frutto di un confronto con le associazioni dei consumatori, si concentrano su contratti stipulati a distanza o fuori dai locali commerciali, ma non solo. Scopriamo insieme cosa cambierà.
Contratti più trasparenti e verificabili
I contratti sottoscritti fuori dai locali commerciali o a distanza, come nel caso di vendite telefoniche o porta a porta, saranno regolamentati con maggiore attenzione:
Esempio pratico: Se accetti un contratto per telefono, non sarà più sufficiente dire “sì”. Il venditore dovrà inviarti un documento scritto da approvare prima della conclusione del contratto.
Più tempo per ripensare alle decisioni
Il diritto di recesso sarà esteso da 14 a 30 giorni per i contratti sottoscritti durante:
Questa modifica mira a proteggere i consumatori da decisioni affrettate, spesso prese sotto pressione.
Modifiche contrattuali più trasparenti
Eventuali variazioni delle condizioni contrattuali, rinnovi o modifiche unilaterali saranno soggetti a regole più stringenti:
Inoltre, se il venditore non rispetta i tempi di preavviso, sarà obbligato a corrispondere un indennizzo automatico al cliente.
Esempio pratico: Se il tuo contratto cambia e ricevi la comunicazione in ritardo, avrai diritto a un rimborso senza doverlo richiedere.
Responsabilità estesa ai venditori
Per contrastare pratiche scorrette nel telemarketing e teleselling, ARERA ha ribadito che:
Perché queste regole sono importanti?
Negli ultimi anni, il settore dell’energia ha affrontato sfide importanti:
“La nuova normativa - spiega Stefano Besseghini, presidente di ARERA - rappresenta un ulteriore passo verso un mercato più equo, con regole che riequilibrano il rapporto tra operatori e consumatori.”
Come cambieranno le comunicazioni?
ARERA ha posto grande attenzione alle comunicazioni tra venditori e clienti:
In caso di controversie: Spetterà al venditore dimostrare di aver inviato e recapitato la comunicazione.
Cosa significa per i consumatori?
Le nuove regole rappresentano un importante passo avanti:
Con queste novità, ARERA punta a creare un mercato energetico più affidabile, in cui i consumatori possano fare scelte consapevoli senza subire pressioni o sorprese.
Scopri di più sulla delibera 395/2024/R/com visitando www.arera.it.